La domotica progettata dall’Architetto

La domotica progettata dall'Architetto

La domotica progettata dall’Architetto

La Domotica non è tema che riguarda solo gli “impiantisti” (installatori o progettisti). Proprio per il fatto che la Domotica riguarda l’edificio per definizione, derivando dalla parola domus, non può non coinvolgere chi progetta gli edifici, ovvero l’architetto.

Nel progetto della casa, nella definizione delle sue soluzioni, l’impiantistica riveste ormai non poca importanza, molta più di quanto non si consideri. Se pensiamo, ad esempio, a come oggi le persone vivono all’intero di un edificio ci rendiamo subito conto di come sia di primaria importanza il ruolo di impianti e apparecchiature tecnologiche e le modalità di interfaccia con cui l’utente entra in relazione con i diversi dispositivi.

In merito agli impianti, che spesso si tengono “nascosti” (ovvero sotto-traccia), il progettista ha ben presente che devono essere considerati con attenzione, che hanno un ruolo determinante all’interno della casa. Non è possibile definire un progetto degli impianti che non tenga conto dell’organizzazione degli spazi, della disponibilità di condotti per la distribuzione, della collocazione dei punti di interfaccia sulle pareti della casa.

Non solo, ma la definizione di impianti articolati – come quelli domotici – richiede una progettazione molto attenta che preveda fasi di confronto con l’utente che abiterà la casa, per capirne le esigenze e per rispondere al meglio alle sue abitudini.

E se volessimo guardare un po’ più in là, pensando a sviluppi futuri della Domotica, possiamo intravedere scenari nuovi in cui non solo la Domotica sostituisce gli impianti tradizionali (fatto che dovrebbe essere a breve scontato), ma offre nuove possibilità di gestione e interazione con gli impianti, magari superando anche il classico pulsante a parete, pensando a modalità di utilizzo del tutto nuove. I creatori di Android stanno gia pensando di utilizzare i propri smartphone o tablet per comandare una casa od ufficio al posto dei tradizionali interruttori !

 

 

Anche questo genere di innovazione, non tecnologica, ma delle abitudini culturali, richiede ai progettisti creatività e fantasia per trovare soluzioni innovative.

Non si tratta quindi di arroccarsi sulle proprie posizioni per dimostrare chi sa “fare” meglio la domotica. Non è questione di individuare il più “bravo”, chi ha maggiori competenze, chi deve essere il detentore delle conoscenze.

Anzi è fondamentale, nella diversità dei ruoli, capire quale può essere il compito di ciascuno, convinti che una buona realizzazione dipende dal contributo di tutti.

È importante che il System Integrator (Progettista di Impianti) conosca al meglio le tecnologie e scelga la strategia più adeguata per sviluppare l’impianto domotico; è importante che l’Installatore conosca la domotica e realizzi i collegamenti in modo ordinato e corretto, studiando le soluzioni distributive migliori e cablando i quadri in modo corretto. Allo stesso tempo è importante che anche l’Architetto abbia la conoscenza di cosa voglia dire “impianto domotico” senza delegare ad altri, in modo semplicistico, la progettazione e la verifica esecutiva di questa importante “parte”.

Per quali ragioni oggi un architetto sceglie di utilizzare la domotica ?

Una scelta personale, professionale, e di diversificazione da molti suoi colleghi, ma anche una scelta in cui coinvolgere la committenza, non per forzare delle decisioni, ma per renderle, con convinzione da tutti,condivise.

Anzitutto perché oggi la Domotica è, e dovrebbe essere la scelta “normale”, la tecnologia impiantistica tecnologicamente adeguata, attuale ? Chi di noi oggi userebbe, per scrivere un testo, ancora la macchina da scrivere e non il computer?

Considerato che la realizzazione completa di un impianto elettrico, sia in occasione di un intervento di ristrutturazione, sia per una nuova costruzione significa mettere a punto qualcosa che avrà una durata di almeno quindici / vent’anni ed è illogico utilizzare una tecnologia vecchia (quella tradizionale) che è già superata e non ha prospettive per il futuro.

In un quadro tecnologico in rapidissima evoluzione, solo la domotica offre garanzie di resistere all’obsolescenza dei prodotti e delle soluzioni.

Gli impianti, fino ad oggi separati (idrico, riscaldamento, elettrico, condizionamento,ecc.), puntano sempre più verso soluzioni che li mettono in relazione. La presenza sempre maggiore di componenti elettronici per il controllo degli impianti porta, inevitabilmente, al desiderio/necessità di integrazione dei diversi dispositivi di comando verso un unico sistema di comando.

Le possibilità date dall’elettronica (soprattutto quella miniaturizzata e distribuita nei diversi prodotti) e, di conseguenza, dalla programmazione informatica offrono all’abitante della casa funzioni di tipo nuovo, del tutto impensabili con l’impianto tradizionale.

Soluzioni più evolute come la gestione di comandi multipli (scenari) o la definizione di comportamenti dell’edificio (anche di tipo automatico) in relazione a situazioni o eventi.

Non solo, ma proprio la dimensione “informatica” della domotica apre alla interconnessione con il mondo dei prodotti informatici (computer, telefoni, palmari, …), che già utilizziamo quotidianamente per altre ragioni, offrendo nuove possibilità di interfacciamento sia all’interno dell’edificio, sia in posizione remota (attraverso la connessione internet).

Di fondamentale importanza, per tutto questo, la scelta di uno standard affidabile, compatibile per l’integrazione, con un’ampia gamma di prodotti, conforme alla normativa, aperta e flessibile per le soluzioni future. Scelta che, in questo momento, trova in KNX lo standard adeguato che assicura queste caratteristiche e che, sempre più diffuso sul mercato, assicura, anche nel tempo, la presenza di installatori qualificati in grado non solo di realizzare gli impianti, ma anche di curarne la manutenzione (anche su impianti non realizzati direttamente da loro).

KNX è stato pensato per diventare un marchio di qualità !

La domotica, che viene progettata per funzioni, richiede un approccio al progetto innovativo, fatto non solo di elementi tecnici, ma anche di creatività e fantasia.

E questa è una dimensione propria dell’architetto che è un progettista dalla vocazione “umanistica” e per questo più orientato a trovare quelle soluzioni domotiche che non dipendono tanto dalla tecnologia, quanto dall’impiego che riusciamo a farne. Dobbiamo considerare infatti che ormai le possibilità offerte dalla tecnologia superano le nostre aspettative: oggi la tecnologia offre una gamma molto vasta di dispositivi, soluzioni, di possibilità che spesso vanno oltre la nostra capacità di coglierne l’effettiva utilità e di sfruttarle in modo adeguato le potenzialità (basti pensare alle mille opzioni e dei telefonini che, di fatto, utilizziamo solo in minima parte!

Analizzate le esigenze del cliente (ovvero considerate le abitudini dei futuri abitanti della casa o gli occupanti dell’ufficio o negozio), ipotizzate e definite le funzioni domotiche a questo punto il progetto domotico inizia a prendere forma e deve essere sottoposto al vaglio del system integrator che, a partire dal progetto dell’architetto, andrà a definire le scelte tecnologiche, distributive per definire, in tutti i dettagli, il progetto impiantistico della domotica.

La Domotica viene vissuta da DOMUS Sistemi come “ tutto ciò che porta al miglioramento della qualità della vita e del comfort, con un impiego intelligente della tecnologia ”

 

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Paolo Capecchi

Sono Paolo Capecchi e sono uno dei pochi consulenti italiani nel campo della domotica, ma mi piace definirmi un Designer della Domotica, perché credo che la domotica, oltre ad essere funzionale, deve avere anche un valore estetico.

Progettare sistemi automatizzati che migliorano la vita delle persone è il mio lavoro, ed anche la mia passione.

Recentemente ho ricevuto un riconoscimento per il lavoro svolto con il premio per il Miglior Impianto Domotico all’estero.

Paolo Capecchi - Domus Sistemi

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