Le tecnologie domotiche sono in grado di incrementare significativamente la qualità di vita ed il livello di sicurezza attiva e passiva delle persone non vedenti. Facciamo qualche esempio, iniziando a distinguere la differenza tra sicurezza attiva e passiva.
La domotica e la sicurezza attiva
Si parla di sicurezza attiva, ad esempio, quando un sistema riesce a sentire una fuga di gas e come azione attiva, provvedendo a chiudere automaticamente l’elettrovalvola del gas. Si parla invece di sicurezza passiva quando si riescono a ridurre le barriere architettoniche.
Le tecnologie domotiche possono eseguire moltissime azioni automatiche ed andare così a migliorare la sicurezza attiva delle persone. Le applicazioni più significative riguardano infatti, la sicurezza della persona e dell’edificio, consentendo alla casa di reagire in modo automatico ad eventi potenzialmente pericolosi come fughe di gas e allagamenti. Quando capitano questi eventi avversi, i sistemi di automazione intervengono azionando la chiusura del gas o dell’acqua e contemporaneamente avvisando con un segnale acustico o con un messaggio pre-registrato sia chi si trova all’interno dell’abitazione, sia chi è a distanza, avvisando ad esempio parenti o centri di soccorso.
Un altro dispositivo che potremmo considerare facente parte della sicurezza attiva è dotare l’impianto di un gruppo di continuità, comunemente detto UPS, che consenta di mantenere alimentate alcune funzioni, come i motori degli oscuranti, i sistemi anti-allagamento e quelli anti-fughe di gas, il controllo accessi e tutte quelle funzioni che un eventuale mancanza di corrente potrebbe non far funzionare.
La domotica e la sicurezza passiva
Vediamo un esempio pratico: la sera occorre chiudere tutte le tapparelle o tutti gli scuri, per cui bisogna obbligatoriamente fare il giro di tutta la casa e ciò, molto spesso, è una seccatura.
Questo automatismo lo abbiamo in tutte le nostre auto, con la chiusura centralizzata e la chiusura automatica dei finestrini e invece solo poche case lo hanno! Perciò avere anche a casa propria un automatismo che provveda a chiuderle tutte, sarebbe un contributo utile ad incrementare la sicurezza passiva.
E visto che le attuali tecnologie c’è lo consentono, ancora più facile è impartire un ordine all’assistente vocale con un semplice “Chiudi tutto!” che, come per magia, chiuda tutte le tapparelle di casa. Comodo, no?
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Indipendenza ed autonomia
Ormai gli smart speakers sono diffusi in moltissime delle nostre case e se questa è dotata di un impianto domotico KNX, possiamo dire: “Alza la temperatura a 20 gradi!” oppure “Accendi luce cucina!” o “Apri terrazzo!” e la temperatura verrà impostata a 20 gradi, la luce in cucina si accenderà e la tapparella del terrazzo si alzerà, il tutto senza muovere un dito.
Una bella comodità, ma pensate quanto utile può essere tutto questo per una persona con disabilità visive. Un altro indubbio vantaggio di queste tecnologie è quello di rendere più facile l’uso quotidiano della casa e consentire alle persone con disabilità di essere indipendenti nella gestione della casa.
Elettrodomestici intelligenti
Gli elettrodomestici sono ormai sinonimo di casa e comodità. Pensiamo a quando si doveva lavare a mano, cucinare con la legna e conservare con il sale. Oggi un moderno elettrodomestico deve essere comodo, semplice da usare ma anche sicuro. Sì, perché se l’acqua che bolle va di fuori, il fuoco o l’induzione si deve spegnere immediatamente.
Tutto questo ormai i moderni elettrodomestici lo sono e lo fanno. Ma oggi gli si chiede di più e coloro che hanno difficoltà o impossibilità a vedere ciò che gli accade avrebbero grandi benefici da elettrodomestici smart ed integrati tra loro e con il resto della casa.
Gli elettrodomestici intelligenti oltre a scaldare, raffreddare o preparare il caffè, possano interagire e semplificare la vita alle persone. Questi possono essere assai inclusivi per una persona ipovedente o non vedente, che li può comandare solo grazie alla sua voce.
Inoltre questi elettrodomestici stanno adottando sempre più le direttive della Home Connect grazie al linguaggio IFTTT, un acronimo anglosassone che vuol dire semplicemente “If This Then That”, ovvero se questo allora quello. Funziona così: “Questo” è la causa e “Quello” è un azione che verrà scatenata come risultato. Una semplice programmazione causa-effetto che consente di connettere tra loro gli apparecchi di uso quotidiano, creando scenari per una maggiore comodità o per avere una maggiore sicurezza in casa.
Se, ad esempio la lavatrice ha terminato il programma di lavaggio impostato, un messaggio vocale su i vari smart speakers sparsi per casa, avvertiranno la persona dell’avvenuto termine del ciclo di lavaggio.
Oppure, il piano ad induzione può essere programmato con routine di sicurezza per avere uno spegnimento automatico, oppure lanciare attraverso gli smart speakers una musichetta a fine tempo cottura.
Inoltre un sistema per il monitoraggio dei consumi che oltre ad informare quali siano i consumi, verifica in tempo reale il consumo complessivo e scollega temporaneamente gli elettrodomestici meno prioritari, fino a che la richiesta di potenza torna nel limite. Oltretutto questo sistema è detraibile nella misura del 65 o 110 %. Quindi i vantaggi sono sia pratici che economici.
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Semplicità e velocità di utilizzo
Un solo comando vocale: “Sto uscendo di casa…!” e gli elettrodomestici verranno tutti spenti; nel caso qualcuno sia rimasto acceso, la temperatura del riscaldamento si abbasserà ad un valore più basso di mantenimento, evitandoci così anche di lasciare acceso il riscaldamento o il condizionatore e sprecare denaro e poi partirà il timer di inserimento dell’antifurto e le tapparelle o gli scuri si chiuderanno.
Direi una bella comodità e un plus di sicurezza, per una persona che deve fare tutto questo giro di controllo ed azioni affidandosi altrimenti solo al tatto e al proprio senso dell’orientamento.
La comodità
“L’essere comodo, condizione di ciò che è comodo. Oggetto, elemento o fatto, situazione, condizione che risponde ai desideri e alle necessità della vita quotidiana rendendola più agevole e comoda”. Questa è la definizione che da il vocabolario Treccani della comodità ed è perfettamente assimilabile alla funzione che riguarda l’automazione di tapparelle, tende e oscuranti.
Questi elementi sono installati fuori dall’involucro dell’immobile e in alcuni casi occorre sporgersi fuori per aprirli e chiuderli e questo per una persona con disabilità diventa ancora più scomodo e difficoltoso. Perciò una gran comodità ma è anche un plus in quanto a sicurezza è avere a casa oscuranti automatizzati.
Anche il controllo accessi è sicuramente un aiuto, evitando alle persona di dover cercare sempre la chiave giusta per entrare in casa propria; ad esempio un lettore di impronta o un tastierino braile, che apra la o le porte è sicuramente più comodo. Infatti effettuato il riconoscimento, il sistema domotico ordina lo sblocco della serratura elettronica e volendo, se c’è anche un varco motorizzato, anche il suo azionamento, il tutto senza che si debbano eseguire azioni manuali, premere pulsanti o inserire chiavi nella serratura.
Chi può aiutarci a realizzare tutto questo ?
Purtroppo i prodotti sul mercato nascono per il mercato generale della building automation e le soluzioni idonee e specifiche per persone non vedenti devono essere cucite su misura, installandoli in modo opportuno e personalizzato. Tuttavia si può fare.
Occorre un system integrator, ovvero una figura professionale le cui competenze sono quelle di far dialogare impianti diversi tra di loro allo scopo di creare una nuova struttura funzionale che possa utilizzare sinergicamente le potenzialità degli impianti d’origine e creando quindi funzionalità originariamente non presenti.
La funzione del system integrator non è solo questa ma è anche quella di effettuare una corretta interpretazione delle esigenze e calare le soluzioni all’interno di un progetto di autonomia di vita della persona non vedente: proprio queste è una delle mie competenze professionali.
Per fare questo metto in pratica le mie competenze tecniche e umane di ascolto, per realizzare impianti ergonomici che si adattino a coloro la cui richiesta è quella di poter controllare ogni funzionalità della propria casa attraverso comandi vocali. Valutando cosa occorre fare per rendere l’abitazione smart e formulare una proposta personalizzata, chiara e scalabile in base alle proprie esigenze e al budget.
Case history
Sono intervenuto nel 2016 nella casa di una persona non vedente, residente nella provincia di Modena. Ho adeguato la sua casa con un impianto domotico per renderla a lui più fruibile.
Ho studiato e messo in pratica un sistema per permettergli di aprire e chiudere gli scuri esterni, regolare la temperatura, sia il riscaldamento che il raffrescamento ed anche le luci, con comandi vocali impartiti a SIRI del suo Iphone.
Con lo stesso sistema vocale il proprietario di casa è in grado di programmare l’irrigazione. E poi è stato implementato anche l’uso dell’assistente vocale.
Cosa si è dovuto fare per fare questa magica trasformazione?
Tutto l’impianto elettrico tradizionale presente è stato modificato per consentire di controllare ogni funzione, dalle luci, al riscaldamento delle varie stanze, all’irrigazione, agli scuri esterni ed ai condizionatori, installando tutti i dispositivi necessari per mettere in comunicazione tra loro le varie funzioni.
Tutti i dispositivi sono stati programmati per poter essere azionati anche dai normali pulsanti a muro già presenti, ma soprattutto per essere connessi alla centralina di controllo, la quale ha la funzione di fare da ponte verso lo smart phone con SIRI e gli assistenti vocali, attraverso il quali è possibile impartire comandi di accensioni, spegnimenti e regolazioni con la sola voce. Il tutto è personalizzabile sulla base delle esigenze del cliente.
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Agevolazioni fiscali
La fiscalità del nostro paese, consente alle persone che anno disabilità comprovate di poter beneficiare di un regime fiscale agevolato con un aliquota IVA al 4%.
Inoltre, per tutti coloro che attualmente vogliono effettuare lavori che riguardano il rifacimento di impianti elettrici, il rinnovo degli impianti di citofonia, antintrusione e video sorveglianza possono accedere ad una detrazione pari al 50 % dell’intero importi lavori, con eventuale sconto in fattura. Tradotto: pagare la metà dell’importo.
Per quanto riguarda invece i sistemi come termostati e dispositivi a loro annessi per il controllo della temperatura, riscaldamento, raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria è possibile accedere ad una detrazione pari al 65 % dell’intero importi lavori.
Oppure beneficiare del “Bonus 110%” in quanto trattasi di abbattimento di barriera architettonica. Quest’ultimo però è legato ad altri interventi più importanti, cosi detti trainanti come l’installazione del cappotto termico e/o i sistemi che permettano all’immobile di guadagnare due classi energetiche.
Contattami
Io la mia struttura siamo qui per poter rispondere a qualsiasi altra domanda e approfondimento sulle possibilità di personalizzazione, senza nessun impegno da parte tua. Chiamami! Il mio numero è 3807924742.
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