Come può la Domotica migliorare la qualità dell’abitare?

Come può la Domotica migliorare la qualità dell’abitare?

Nella qualità della vita di ogni persona è molto rilevante la qualità dell’abitare quotidiano. Il miglioramento generale delle condizioni di vita ha accresciuto molto le esigenze di ognuno di noi. Basti pensare che il tempo trascorso quotidianamente dagli esseri umani all‘interno degli edifici arriva a superare in molti casi il 90% del totale. Vivere bene a casa o in ufficio, insomma, è determinante.

L‘insieme di comfort termico, visivo, acustico e di qualità dell‘aria interna costituisce la disciplina che guida la progettazione, la realizzazione e la valutazione degli edifici contemporanei: è il concetto noto oggi come “IEQ” o “Indoor Enviromental Quality”.

Il rapporto tra qualità degli ambienti interni e l’essere umano è fondamentale: questa relazione ha importanti effetti non solo col benessere vissuto dagli utenti finali tra le pareti domestiche, ma anche con la produttività e la salute negli ambienti lavorativi e con la prestazione energetica e la sostenibilità degli edifici.

Tra i quattro fattori dell‘IEQ, ci sono la qualità climatica dell‘edificio, intesa come il complesso delle condizioni termo-igrometriche e della qualità dell‘aria.

Ma cosa si intende per termoregolazione ?

Esiste una figura nel campo della domotica che si chiama “System integrator”. Il suo compito è quello di far realizzare e configurare tutti i sistemi per ottenere una buona termoregolazione grazie alla domotica, vale a dire la migliore gestione possibile delle temperature interne all’edificio, sulla base delle esigenze del committente e/o del progettista.

Oltre che sulla qualità dell’aria, la termoregolazione riveste un‘importanza fondamentale sui consumi e sull’efficienza dell’edificio.

Come può la Domotica migliorare il comfort ?

La domotica si può avvalere di una lunga serie di apparecchi e sistemi per garantire il massimo comfort e la massima abitabilità di un ambiente. Per sfruttare al massimo le potenzialità dei sistemi, questi devono essere messi in comunicazione tra loro con il lavoro di un progettista dedicato.

Sensori di temperatura, termostati ambiente, sensore di umidità relativa, sensori di qualità dell‘aria (che rivelano il CO2 presente), touch-display, attuatori regolatori per ventilconvettori e azionamenti elettrotermici, controllori per gruppi di miscelazione, gateway verso i sistemi VRF e verso altri protocolli standard nel settore HVAC (come Modbus, BACnet e M-Bus). Tutti elementi che devono essere messi insieme e integrati tra di loro per ottenere affidabilità nel tempo, miglior efficienza possibile e comfort abitativo.

Ma se ho solo da controllare il riscaldamento ?

Un sistema domotico non è obbligatorio che gestisca ogni aspetto della climatizzazione come caldo, freddo, umidità, aria, CO2, etc., ma può controllare e aiutare le persone a gestire il solo riscaldamento in modo semplice ed intuitivo dal termostato a muro oltre che dal proprio cellulare.

Con questo sistema, infatti, l’utente può andare ad impostare tutti gli orari che si desiderino oppure riscaldare la casa o l’ufficio poco prima di arrivare. Con un indubbio risparmio energetico.

 

Passa alla Domotica e aumenta il Valore del tuo immobile

Quanto è importante la qualità dell’aria ?

Sempre più edifici sono dotati di cappotto. In questo caso è indispensabile, non utile ma letteralmente indispensabile, avere un sistema domotico per il controllo della qualità dell’aria, oltre che per il controllo del riscaldamento, il raffrescamento e anche l’umidità relativa.

Con qualità dell’aria si pensa generalmente all’ambiente esterno, alle emissioni inquinanti dovute alle attività produttive, al traffico o al riscaldamento invernale degli edifici.

Oggi però si è consapevoli che possono insorgere problemi di scarsa qualità dell’aria anche negli ambienti domestici. Una problematica causata da inquinanti di provenienza sia interna sia esterna all’edificio e dall’aumento della concentrazione di CO2 dovuto alla presenza umana.

Non è un aspetto da sottovalutare, in Europa si trascorre mediamente oltre il 90% del proprio tempo al chiuso: in Italia, ad esempio, il 55% nelle abitazioni, il 33% negli ambienti di lavoro, il 4% in altri ambienti, mentre solo una piccola percentuale di tempo viene trascorsa all’aperto.

Ogni giorno si inspirano da 10 a 20 m³ di aria, a seconda dell’attività svolta: ciò corrisponde a una massa d’aria che varia tra 12 e 24 kg, molto superiore a quella di cibo e acqua potabile consumata ogni giorno.

Si parla in questo caso di qualità dell’aria negli ambienti confinati (IAQ, o Indoor Air Quality), un tema ritornato di grande attualità in anni recenti quando si è incominciato a costruire e ristrutturare gli edifici secondo le disposizioni di legge successive alla direttiva sul rendimento energetico in edilizia (2002/91/CE). Con l’obiettivo di contenere al massimo le dispersioni termiche verso l’esterno, gli edifici vengono oggi fortemente isolati e dotati di serramenti a tenuta; ciò accresce l’efficienza energetica ma rende tuttavia gli edifici impermeabili all’aria.

In queste condizioni, il solo rinnovo dell’aria mediante l’apertura manuale delle finestre appare inadeguato e si espongono le persone ai rischi dovuti all’aumento di concentrazione degli inquinanti emessi lentamente, ma costantemente, dai prodotti di sintesi utilizzati nel settore delle costruzioni e da quelli di consumo presenti in tutti gli edifici.

Se l’esposizione agli inquinanti diventa prolungata nel tempo, il problema non è più soltanto di benessere ambientale, ma può riguardare seriamente anche la salute delle persone che abitano all’interno.

Si comprende allora perché sia importante prendere tutte le precauzioni necessarie per garantire un’elevata qualità dell’aria. Diversi studi dimostrano che negli ambienti lavorativi un’adeguata ventilazione determina una maggiore produttività e meno assenze per motivi di salute.

Ma si hanno benefici anche sul risparmio energetico ?

Negli ambienti scolastici una qualità dell’aria elevata aiuta la concentrazione degli studenti, mentre negli edifici commerciali rende più piacevole il tempo trascorso per gli acquisti. D’altra parte, la ventilazione degli ambienti comporta un costo energetico che può diventare non trascurabile. Il controllo del rinnovo dell’aria mediante l’impianto domotico permette di raggiungere il migliore compromesso fra un’elevata qualità dell’aria e un’alta efficienza energetica, senza alcuno spreco.

Utilizzare la domotica a questo scopo significa anche contenere il numero di sensori da installare e sfruttare in modo multifunzionale i dispositivi e il cablaggio di segnale già previsti nell’edificio per altre funzioni, come ad esempio la climatizzazione, l’illuminazione o il controllo dell’ombreggiamento.

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su email
Condividi su print

Articoli correlati

Paolo Capecchi

Sono Paolo Capecchi e sono uno dei pochi consulenti italiani nel campo della domotica, ma mi piace definirmi un Designer della Domotica, perché credo che la domotica, oltre ad essere funzionale, deve avere anche un valore estetico.

Progettare sistemi automatizzati che migliorano la vita delle persone è il mio lavoro, ed anche la mia passione.

Recentemente ho ricevuto un riconoscimento per il lavoro svolto con il premio per il Miglior Impianto Domotico all’estero.

Paolo Capecchi - Domus Sistemi

Articoli recenti